ARGOMENTI DI MUSICA

LA MUSICA IN ORIENTE


La musica orientale riflette lo spirito meditativo, contemplativo e riflessivo della sua popolazione. Spesso si basa su una scala pentafonica, cioè di 5 suoni, che a noi occidentali dà l'impressione di ascoltare una melodia senza inizio né fine. 

Secondo la tradizione si pensa che il suono sia stato originato da otto venti. In Giappone e Corea gli strumenti musicali si usano anche sfregando o battendo sulla tavola armonica. In Cina le melodie tendono a diventare acute. È molto importante il teatro di Pechino, dove gli attori recitano con il viso colorato o mascherato. Colori e maschere hanno un significato simbolico collegato al carattere del personaggio; sul palcoscenico si trovano anche dei musicisti che, all’entrata e all’uscita dei personaggi, fanno un gran rumore con piccoli strumenti a percussione. 

In India l’organizzazione sociale e religiosa hanno influenzato anche la musica. Le melodie sono costruite su scale chiamate "raga", collegate ai momenti della giornata. Si dice che porti sfortuna suonare un raga notturno durante il giorno o viceversa ( da quando un musicista suonò di giorno un raga notturno e si oscurò il cielo), così ogni melodia viene rigorosamente suonata secondo il raga e il momento della giornata collegato. Lo strumento più conosciuto dell'India è il "sitar", strumento a corde con lungo manico e cassa di risonanza ricavata da una zucca.


I CANTI DI GUERRA


I
I Canti di guerra rappresentano una serie di emozioni, sentimenti, ricordi, atteggiamenti, individuali e collettivi relativi ad un'epoca. Esistono canti che esaltano ed incitano alla guerra, rappresentandola come fonte di vittoria e di difesa della Patria.

Ricordiamo "La canzone del Piave" della prima guerra mondiale, che racconta una vittoria contro gli austriaci per merito del generale Diaz e delle sue truppe.
Per la seconda possiamo ricordare "Faccetta nera" vero inno al fascismo e a Mussolini.

Altri canti parlano del desiderio dei soldati di essere ricordati dopo morti.
E' il caso del "Testamento del capitano"per la prima guerra mondiale, dove un capitano in punto di morte chiama i suoi soldati e chiede loro di regalare le parti del suo corpo alla madre, alla fidanzata, al reggimento e alle montagne.
Lo stesso succede per "Bella ciao", dove un partigiano chiede di essere seppellito sulle montagne all'ombra di un fiore affinché tutti coloro che passeranno possano riconoscerlo come il fiore del partigiano morto per la libertà.

Ci sono poi canzoni decisamente contro la guerra che raccontano la nostalgia del soldato per la madre o la fidanzata lontane.
E' il caso di "Era una notte che pioveva" in cui una sentinella della prima guerra mondiale descrive la sua sofferenza nel trovarsi a  fare la guardia allo straniero mentre vorrebbe essere con la sua fidanzata.
Lo stesso succede con Lilì Marlen, adottata da tutti i ragazzi della seconda guerra mondiale che andavano a morire pensando ad una  "Lili" lasciata chissà dove. La canzone venne cantata in molte lingue, compreso il tedesco, tanto che si ricorda una celebre versione di Marlene Dietrich.

Altre canzoni raccontano l'orrore e l'inutilità della guerra.

Ricordiamo "Auschwitz" che parla delle stragi nei campi di concentramento e "La guerra di Piero" di De Andrè, dove un ragazzo muore solo perché ha avuto un momento di pietà verso un ragazzo che ha visto simile a lui, pur se con un'altra divisa.

MUSICA CLASSICA CONTEMPORANEA



Il novecento è segnato da due conflitti mondiali e da un lungo periodo di "guerre fredda" tra USA e Unione Sovietica. Il mondo è scosso inoltre da una serie di conflitti e da attentati terroristici.

Nel secondo dopoguerra il rapido sviluppo della scienza e della tecnica favorisce il sorgere di una società di massa in cui le idee circolano in modo sempre più rapido. La crisi degli ideali della società borghese crea però un senso d'instabilità e insicurezza che si riflette nella vita sociale e artistica.
I musicisti abbandonano le vecchie regole compositive cercando nuove composizioni che riflettano il loro stato d'animo tormentato. Non rispettano più gli schemi usati fino allora e sperimentano tecniche nuove, mai utilizzate prima, che comprendono principalmente molte dissonanze, con sonorità non in armonia tra loro.
Spesso non è più presa in considerazione la tonalità, considerata un peso nell'espressione personale. Non vengono quindi più inseriti i diesis e i bemolli in chiave, ma tutte le alterazioni possono essere utilizzate a caso, senza ordine logico.

Forme nuove.

Musica seriale o dodecafonica: teorizzata da ArnoldShömberg, si avvale di tante serie di dodici suoni in cui nessuno si ripete finché non si siano sentiti tutti gli altri undici. (pensiamo alla tastiera, con sette note sui tasti bianchi e cinque sui tasti neri e immaginiamo di dover comporre tanti puzzle costituiti da tutti i dodici suoni disposti in modi diversi ma con nessuna nota ripetuta)

Musica concreta: inserisce all'interno delle composizioni con i suoni anche i rumori dell'ambiente. Curioso il caso del musicista John Cage che inserisce tra le corde del pianoforte (pianoforte preparato) oggetti vari, in modo da ottenere contemporaneamente suoni e rumori.

Musica aleatoria o casuale: non usa più le note tradizionali ma semplici simboli descritti in modo vago da una legenda. Questi suoni possono essere interpretati liberamente rendendo sempre diversa l'esecuzione.
es. ........= suoni brevi, <<<<<= suoni alterati, — — — — —= suoni lenti, ‡‡‡‡‡‡= suoni acuti ecc...



Minimalismo: ripetizione per centinaia di volte di un semplice e breve motivo musicale costituito da poche battute. Durante le ripetizioni possono avvenire anche delle variazioni che creano nell'ascoltatore un effetto quasi ipnotico. 


Balletto: quello di maggiore successo continua ad essere il balletto russo.
Melodramma: si sviluppa particolarmente in America grazie all'opera di George Gerswin.

Musicisti: Arthur Honegger ( pacific 231), Heitor Villa Lobos ( o trenzinho do caipira), John Cage ( pianoforte preparato) Manuel De Falla ( balletti es. "l'amore stregone"), Igor Stravinskij ( Balletti es. "L'uccello di fuoco, La sagra della Primavera"), Sergej Prokofiev ( Pierino e il lupo)Geoge Gershwin ( classico-jazz es Rapsodia in blue, Un americano a Parigi) Arnold Shömberg ( dodecafonia) Steve Reich ( minimalismo)

LA MUSICA ARABA

Musica araba: per musica araba s’intende quella dei popoli che vivono nella penisola arabica, (Iraq, Siria, Giordania, Libano), nei paesi dell’Africa settentrionale ( Egitto, Tunisia, Algeria, Marocco, Mauritania) e nel Sudan .
 
Moschea Shekh Zayed Emirati arabi
La cultura araba è molto più omogenea rispetto a quella dell’Africa nera, perché i Paesi hanno in comune la cultura, la lingua araba e la religione (islamica).

Il mondo arabo é quello che ha avuto maggiori contatti con l’occidente tanto che, ad esempio, la chitarra viene dal mondo arabo.

La musica araba è tramandata soprattutto oralmente.

Le scale musicali arabe non hanno solo i toni e i semitoni ma anche i “quarti di tono”; in questo modo le scale musicali dell’Africa bianca hanno ventiquattro note invece delle nostre dodici. ( pensiamo ai sette tasti bianchi ed ai cinque neri di un pianoforte)

Notevole rilievo ha l'ornamentazione da cui deriva la parola “arabesco”, spesso collegato all’armonia musicale.



Lo strumento tradizionale dell’Africa bianca è “l’ud”simile a un mandolino .

Altri strumenti particolari possono essere il “rebab” simile a un violino e la “al ghaita” simile a una trombetta.

Khaled,
Orano febbraio1960, è un cantante algerino naturalizzato francese, il più famoso di pop raï, genere musicale in cui si comprende la tradizionale musica algerina contaminata da elementi occidentali che la rendono più commercializzabile. I testi di Khaled sono progressisti e liberali e desiderano rompere i tabù dell'Islam. Nella canzone Aisha, tanto per fare un esempio, invita le donne a chiedere libertà e diritti uguali agli uomini, fatto non accettato dai fondamentalisti islamici. Nel 1986 deve fuggire in Francia per evitare di essere ucciso. Il 16 ottobre 2003 Khaled viene nominato Ambasciatore di buona volontà dell’Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura delle Nazioni Unite (FAO).


Per chi volesse curiosare tra altri strumenti arabi ecco un sito interessante


LA MUSICA AFRICANA

 
Africa nera


La musica africana è estremamente eterogenea, in quanto riflette la varietà etnica, culturale e linguistica del continente. Esistono comunque sostanziali differenze soprattutto tra  la musica dell'Africa Subsahariana e  quella del Nordafrica.

Nell'Africa subsahariana la musica e la danza sono quasi sempre elementi centrali e fondamentali e sono dotati di grande valore sociale e religioso. Ogni etnia ha una propria tradizione musicale così come un proprio insieme di regole e credenze ma, sostanzialmente, in tutti i gruppi sociali la musica viene eseguita in occasioni come i riti religiosi, propiziatori, di iniziazione e le feste. 
Canto, ritmo e danza avvengono quasi sempre contemporaneamente e in forma collettiva. Al massimo, si può trovare il canto di tipo responsoriale, dove una persona intona frasi diverse e il resto del gruppo risponde cantando una melodia sempre uguale. 

Ciò che si trova sempre in ogni variante musicale, a prescindere dallo scopo per cui viene prodotta, è la caratteristica poliritmica, la capacità cioè di eseguire contemporaneamente diversi ritmi e di mantenerli in modo costante ed uniforme, senza che uno prevarichi su di un altro. La musica tradizionale si trasmette oralmente, dunque non esistono spartiti o forme scritte in cui sia possibile leggere le melodie. Tutto viene creato e comunicato direttamente ed è per questo che un aspetto importantissimo è dato dall’improvvisazione.

Per quanto riguarda la voce, è interessante notare che generalmente si utilizzano timbri canori tendenti al rauco. In alcuni villaggi è poi interessante osservare la caratteristica dei tamburi parlanti. Essi, associando il loro suono al tono della voce, che cambia a seconda della situazione  (gioia per una festa, paura di una guerra, tristezza per un funerale...) riescono a far capire agli abitanti di un villaggio distante come intervenire: per partecipare ad una festa,  portare aiuto contro un nemico, intervenire ad un funerale... 

Gli strumenti musicali sono quelli che si possono ottenere con materiali facilmente reperibili in natura, come legno, canna di bambù, pelli di animali, zucche.
Tamburi, sonagli, flauti, litofoni ( sorta di xilofoni di pietra), balafon ( strumento con piastre di legno e zucche sottostanti), kora ( diffusa anche nell'Africa occidentale, sorta di arpa  simile ad una grande chitarra con la cassa armonica di zucca)

VERISMO MUSICALE E LETTERARIO

Il verismo è una corrente letteraria nata all'incirca fra il 1875 e il 1895. il Verismo si ispira in maniera evidente al Naturalismo, un movimento letterario diffuso in Francia a metà ottocento. Per gli scrittori naturalisti la letteratura deve fotografare oggettivamente la realtà sociale e umana, rappresentandone rigorosamente le classi, comprese quelle più umili, in ogni aspetto anche sgradevole; gli autori devono comportarsi come se fossero  scienziati che analizzano gli aspetti concreti della vita.

Francesco Paolo Michetti 1851-1929
 Si sviluppa a Milano, centro culturale più vivo della penisola, in cui si raccolgono intellettuali di regioni diverse; le opere veriste però rappresentano soprattutto le realtà sociali dell'Italia centrale, meridionale e insulare. 

Tra gli aderenti al movimento verista sono maggiormente noti Luigi Capuana e Giovanni Verga. Di quest'ultimo si ricordano, in particolare,"Vita dei campi" "Le novelle rusticane" e il romanzo "I Malavoglia".

Il verismo, come si vede in Verga, si interessa molto delle questioni socio-culturali dell'epoca in cui vive e si sviluppa. In Giovanni Verga, per esempio, ritroviamo in molte opere la questione della situazione meridionale, dei costumi e delle usanze, del modo di vivere assai diverso rispetto a quelli del nord Italia. Secondo Verga, non è possibile che un personaggio di umili origini riesca in qualche modo, per quanto esso valga, a riemergere da quella condizione in cui è nato. 

La produzione di alcuni compositori italiani (Giovane Scuola Italiana: Mascagni, Leoncavallo e, in parte,  Puccini) adatta al melodramma elementi del verismo letterario. Caratteristiche del verismo musicale sono i soggetti  tratti dalla vita quotidiana, spesso delle classi più umili, trattati in modo da sembrare reale. 

Da: "Cavalleria rusticana"
 Si suggerisce la lettura della novella "Cavalleria rusticana" scritta da Giovanni Verga e trasformata in melodramma dal musicista Pietro Mascagni.
 

CAVALLERIA RUSTICANA




CAVALLERIA RUSTICANA
di Pietro Mascagni su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci

Personaggi:

  SANTUZZA (soprano) giovane contadina, fidanzata di Turiddu
  TURIDDU (tenore) giovane contadino, bullo del paese
  LUCIA (contralto) madre di Turiddu
  ALFIO (baritono) carrettiere marito di Lola
  LOLA (mezzosoprano) moglie di Alfio,ex fidanzata di Turiddu
   
Introduzione

È un'opera lirica in un atto unico di Pietro Mascagni  tratto dalla novella omonima di Giovanni Verga.



La prima rappresentazione fu al "Teatro Costanzi" di Roma il 17 Maggio 1890

Trama:

Turiddu,il bullo del paese e Lola, la più bella ragazza, sono fidanzati. Quando il giovane parte soldato Lola gli giura amore eterno, ma poi non lo aspetta e sposa il carrettiere Alfio.
Al suo ritorno, Turiddu è molto deluso e, per fare ingelosire Lola, si fidanza con Santuzza, che abita di fronte alla fidanzata precedente. Turiddu si fa vedere entrare di notte nella stanza di Santuzza e questo compromette per sempre la ragazza che, considerata senza onore, non troverà mai più un altro fidanzato.
Lola, punta sul vivo, tradisce il marito Alfio incontrandosi di nascosto con Turiddu che, a sua volta, tradisce Santuzza.
Santuzza, pazza di gelosia, rivela ad Alfio il tradimento della moglie con il suo fidanzato. I due uomini s'incontrano all'osteria. Alfio morde l'orecchio al rivale in segno di sfida.

Turiddu affida Santuzza alla madre Lucia, che comprende la gravità della situazione. Il giorno successivo si compie "il delitto d'onore" e Alfio uccide Turiddu.  


ROMANTICISMO IN PILLOLE



Caspar David Friedrich, Viandante sul mare di nebbia.


Nasce in Germania nel 1800, esalta i sentimenti e ha per motto: "Sturm und drang" ( tempesta e impeto)
I musicisti diventano liberi professionisti che si mantengono con concerti a pagamento nei salotti borghesi e con le pubblicazioni delle loro opere.
Lo strumento più amato è il pianoforte, perché permette di esprimere meglio l'individualismo.
PIANISTI
Schumann, Schubert, Liszt (eccezionale anche per l'abilità tecnica, nato in Ungheria, ma trasferito da bambino in Germania), Brahms, Mendelssohn, in Germania
Chopin polacco naturalizzato in Francia
I brani sono brevi, con un ritmo leggermente impreciso: sospiri, rallentando, accelerando...
Le forme musicali sono libere, con poche regole: Notturno, polacca, scherzo, capriccio...
Nella musica per orchestra la sinfonia è sostituita dal poema sinfonico.
Nascono le "giovani scuole nazionali" attraverso le quali i musicisti dei vari Paesi europei valorizzano le tradizioni e i sentimenti nazionali. ( in alternativa a quelle austriaca, tedesca, italiana)
Scuola boema: Smetana Bedřich ( ma vlast), Antonín Dvořák ( danze slave)
Scuola scandinava: Edvard Grieg ( Peer gynt)
Scuola svedese: Johan Jiulius Sibelius ( poema Finlandia)
Scuola inglese: Edward Elgar( marcia "Pomp and Circustance)
Scuola spagnola: Isaac Albéniz ( suites "Iberia" e "España) Enrique Granados [Goyescas", ispirata alle opere del pittore spagnolo Francisco Goya]
Scuola RUSSA: gruppo dei Cinque": ne fanno parte César Cui (1835-1918), Milij Balakirev (1837-1910), Aleksandr Borodin (1833-1887), Modest Mussorgskij (1839-1881) e Nicolaj Rimskij-Korsakov (1844-1908).
Ricordiamo inoltre Anton Rubinstein e Pëtr Ilič Čajkovskij ( famoso per i balletti: Lo schiaccianoci, Il lago dei cigni..)
In Italia la musica strumentale ha un solo protagonista: Niccolò Paganini, virtuoso del violino, mentre si affermano molti operisti, sia per il melodramma, sia per l'opera buffa. Ricordiamo: Verdi, Rossini, Donizetti, Bellini.
In Germania, Richard Wagner crea il leit motiv, un motivo conduttore che lega tutta l'opera lirica.
Ricordiamo particolarmente il ciclo dell'opera "L'anello del Nibelungo", diviso in quattro drammi: "L'oro del Reno, La walchiria, Sigfrido, Il crepuscolo degli dei".
In FRANCIA nascono i primi café chantant.

H.Toulouse Lautrec-Le bal au Café Chantant-Parigi-1897


 CARATTERISTICHE DELLA MUSICA AMERICANA


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La musica prettamente americana nasce soltanto nel XX secolo in quanto, in precedenza, è frutto d' importazione dei vari generi portati dai colonizzatori, mentre della musica dei nativi si sono perse le tracce. Infatti, prima della conquista dell'America nel 1492, esistevano vari generi musicali tra cui, particolarmente degni di nota, quelli dei Maya e degli Aztechi, ma non ci sono stati tramandati. Ancora oggi l'America riflette la molteplicità di etnie che compongono la popolazione attraverso una larga gamma di generi e stili.
NORD AMERICA
All'inizio del novecento si sviluppano il blues, il gospel e il jazz, traendo origine dai canti ( spiritual e work song) degli schiavi neri che, fin dal 1600, venivano rapiti in Africa dai bianchi e portati in America per lavorare. Gli uomini di colore sono ormai liberi (1865, proclama de presidente Lincoln), ma ancora discriminati.

I cow-boys cantano e ballano il country, accompagnandosi spesso con una sorta di mandolino chiamato banjo.

John Philip Sousa porta al successo la musica delle sue marce.

Tra la fine degli anni quaranta e l'inizio degli anni cinquanta nasce il rock and roll ( letteralmente "dondola e rotola") che si evolve poi nel rock. Il primo brano è "Rock around the clock" di Bill Haley, ma il genere è portato al successo soprattutto da Elvis Presley

Negli anni '60 nasce il rap. Il rap è la componente vocale della cultura hip hop ( che comprende la break dance e l'arte dei graffiti, chiamata anche "aerosol art") e consiste essenzialmente nel "parlare" seguendo un certo ritmo. Il rapper usa anche la tecnica dello scratch, ovvero l’arte di manipolare il giradischi. L'abitudine di insultarsi e litigare in musica è vista in modo positivo poiché permette ai giovani di sfogare le proprie frustrazioni senza usare la violenza fisica.
CENTRO AMERICA
La musica dell'America centrale si basa soprattutto sulle danze. Ricordiamo: salsa, merengue, cha-cha-cha, rumba, mambo, ecc...
In Giamaica si sviluppa il reggae, che vede il suo massimo esponente in Bob Marley.
SUD AMERICA
Nell’America del sud solo le zone di difficile accesso sono riuscite a sottrarsi al massacro dei colonizzatori e a mantenere le proprie tradizioni.
È il caso degli Incas, popolo adoratore del sole che viveva sugli altipiani della Cordigliera delle Ande e che accompagnava con la musica i riti e le feste, legate principalmente al ciclo del sole, della luna e delle stelle.

Tra gli strumenti più antichi ricordiamo la ”quena” sorta di flauto ricavato da un osso di animale, la "siringa"( flauto a più canne) e lo“charango” che sembra una piccola chitarra e che ha la cassa di risonanza ricavata da un armadillo.
La musica sudamericana sente l'influsso di quella importata dai colonizzatori spagnoli e portoghesi.
Tra le danze sud-americane ricordiamo la “samba” brasiliana e il “tango” argentino

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