mercoledì 21 gennaio 2015

Les choristes

In classe abbiamo visto il film: "Les Choristes" un film francese del 2004.



Nella Francia del dopoguerra, un mite insegnante di musica, Clement Mathieu, disoccupato, trova lavoro come sorvegliante in un collegio per ragazzi difficili. Il suo solo nome è tutto un programma: "Il fondo dello stagno".
I ragazzi sono orfani, o figli di ragazze madri, o disadattati. Si presume che non avranno un futuro decente. Vengono educati con disciplina ferrea al motto: "Azione: reazione!", dove, ad ogni azione scorretta, segue immediatamente una punizione con la reclusione in una cella buia o con lavori di pulizia. Qualche volta sono usate anche le botte.

All'inizio i ragazzi tentano anche con lui ogni sorta di cattiverie, ma rimangono spiazzati dal suo modo di fare. Nonostante tutto, l'uomo non li denuncia al severo direttore,  ma piuttosto li corregge con metodi che li facciano riflettere e capire dove hanno sbagliato.
Quando scopre che i ragazzi hanno rubato la sua musica, quella che teneva chiusa in una borsa credendo di non doverci pensare mai più, decide di "punirli" obbligandoli a cantare in un coro.

Poco alla volta i ragazzi scoprono la bellezza della musica e il piacere di lavorare insieme per ottenere un prodotto gradevole e armonioso.
Tanti sono gli aspetti umani presi in considerazione: la cattiveria del direttore, la solidarietà degli insegnanti, i sentimenti provati dai ragazzi: ribellione, prevaricazione, bullismo, ma anche orgoglio, amicizia, riconoscenza e gioia quando capiscono di essere stati perdonati.

Significative le parole che il maestro ha scritto per loro in un canto: “Prendili per mano e portali verso un altro domani. Nel buio della disperazione un raggio di speranza. L’amore per la vita aprirà sentieri di gioia”

Come disse lo scrittore e poeta William Butler Yeats: “Educare non è riempire un secchio, ma accendere un fuoco”