martedì 18 febbraio 2014

Musica e cinema

Il linguaggio cinematografico è il risultato della complessa relazione tra diversi codici, tra i quali una notevole importanza assume quello musicale.
Esso contribuisce alle immagini a vari livelli di importanza: si va dall’assenza totale (esiste un cinema senza suoni, ma non senza immagini), alla subordinazione dei suoni all’immagine, fino alla situazione opposta di subordinazione dell’immagine ai suoni.

Suoni per riempire il silenzio
Un primo livello di incontro tra il codice visivo e quello musicale nel linguaggio cinematografico rappresenta, in realtà, un “falso” incontro.
Esistono infatti temi musicali che fanno da commento sonoro ai numerosi serial televisivi di produzione americana, con vicende che scorrono in centinaia di puntate in cui i dialoghi sono prevalenti sull’azione filmica; tra un dialogo e l’altro, per evitare fastidiose pause di silenzio, o per “allungare una puntata”, vengono inserite sequenze sonore che non hanno una particolare relazione con le immagini.

Suoni per sottolineare
A un secondo livello si realizza, invece, un reale incontro tra le possibilità comunicative dei linguaggi visivo e sonoro.
Prendiamo, ad esempio, l’Adagio per Archi di Samuel Barber, utilizzato significativamente come commento sonoro nello scenario di morte proposto da Oliver Stone nel film Platoon sulla guerra nel Vietnam. Le immagini sarebbero comunque da sole in grado di esprimere l’intenzione descrittiva del regista, che viene però maggiormente evidenziata dal contenuto del “discorso” sonoro.
In questo caso i suoni hanno quindi la funzione di sottolineare e sostenere il discorso delle immagini. In questa forma, l’incontro tra i due linguaggi è caratterizzato dalla subordinazione del linguaggio sonoro a quello visivo: le immagini sono più importanti, più determinanti e più immediate , ma la musica ne sottolinea ulteriormente il contenuto.
E interessante notare come questo uso della musica come “commento” e sottolineatura delle situazioni presentate dalle immagini sia storicamente precedente la nascita del cinema sonoro: spesso i film “muti”, infatti, venivano commentati musicalmente da un pianista che, presente in sala durante la proiezione, improvvisava un accompagnamento musicale dal carattere corrispondente alle situazioni che lui stesso vedeva direttamente sullo schermo.


I suoni dicono una cosa, le immagini un’altra, ma….
Un altro livello di collaborazione tra musica e immagini è determinato da un loro uso più intelligente e raffinato.
Prendiamo l’esempio di una cantilena infantile utilizzata del film “Profondo rosso di Dario Argento, che suggerisce immediatamente l’associazione a una scena di gioco tra bambini. In realtà questo semplice motivo è, sorprendentemente, la musica che accompagna tutte le scene più cariche di tensione: gli attimi che precedono gli omicidi e le sequenze più spaventose. La sovrapposizione di una canzoncina infantile alle immagini cariche di tensione determina un contrasto tra il contenuto del messaggio trasmesso dai due codici, visivo e sonoro: le immagini da sole comunicano un certo contenuto emotivo (attesa, paura), i suoni sembrano invece suggerirne un altro (gioco, tranquillità, pace). Si tratta evidentemente di un effetto voluto e studiato proprio per accentuare la tensione della sequenza filmica.
L’apparente divergenza tra l’informazione trasmessa dalle immagini e dai suoni, inoltre, fa emergere una terza informazione, che si inserisce nella struttura narrativa come un indizio per la soluzione del “giallo”: la musica per bambini suggerisce, infatti, l’ipotesi che gli omicidi abbiano a che fare con il tema dell’infanzia e così è, in effetti, (tutta la vicenda di Profondo rosso è infatti incentrata sulla sequenza iniziale in cui un bambino assiste a un omicidio).
Lo stesso succede con il film “Thelma e Louise” dove due donne, che hanno lasciato la casa e una vita piatta in cerca di avventure ed emozioni, alla fine decidono di suicidarsi gettandosi con l’auto in un dirupo. La drammatica scena finale avviene con un sottofondo musicale allegro, che vuole far capire come le due donne siano felici di compiere quel gesto estremo, visto come un atto verso la libertà. In tutti questi esempi si parla di asincronismo tra suono ed immagine.

Suoni protagonisti
Talvolta accade che i suoni intervengano direttamente nella struttura narrativa divenendo così una componente essenziale del discorso cinematografico.
Esaminiamo “ Incontri ravvicinati del terzo tipo”, un famoso film di fantascienza di Steven Spielberg. Su un frammento di melodia si sviluppa il dialogo e la comunicazione tra uomini ed extraterrestri: i protagonisti dell’incontro di cui parla il titolo. Questi suoni nascondono in realtà un messaggio molto preciso (funzione informativa).
La linea melo dica si chiude su una nota che determina una sensazione di sospensione: è evidente che questo “messaggio sonoro” degli extraterrestri vuole essere l’inizio di un discorso che è aperto perché deve continuare; sembra quasi una domanda che attende risposta.

Immagini subordinate alla musica
Nell’ultimo caso, la componente sonora della comunicazione cinematografica prende il sopravvento su quella puramente visiva; qui sono le immagini che sostengono e commentano il discorso musicale, pertanto sono le immagini ad essere subordinate ai suoni. Si tratta di una forma del rapporto suono-immagini abbastanza inconsueta, ristretta soprattutto a filoni particolari come il «film musicale» in cui tutto viene suonato e cantato (ad esempio: Hair, Jesus Christ Superstar…), il musical, ( es. Grease) la versione cinematografica di commedie musicali, con parti cantate e altre recitate (My fair lady, The Blues Brothers, Chorus line), un particolare genere di film a cartoni animati come “Fantasia” di Walt Disney e i videoclip musicali.

La seconda E al Palazzo Comunale



SECONDA E AL PALAZZO COMUNALE
Il giorno 18 ottobre 2013 i ragazzi della II E (Scuola Secondaria Piumati Craveri Dalla Chiesa BRA) sono andati in visita al Palazzo Comunale. La visita è stata guidata dall' addetto stampa il signor Grillo. I ragazzi prima di incominciare la visita si sono ritrovati nella sala principale dove hanno ammirato il soffitto abbellito da diversi affreschi.
Ecco come è andata: sono stati accolti dal signor Grillo e dal vice sindaco Lusso che hanno loro spiegato il ruolo del Consiglio. Poi i ragazzi sono andati nella sala del Consiglio dove di solito si riuniscono i consiglieri comunali e la giunta. In questa stanza si trovano dei busti dei personaggi importanti di Bra come ad esempio i fratelli Craveri, il signor Gandino, il signor Piumati, ... I ragazzi hanno posto diverse domande anche all’assessore Fogliato che nel frattempo li aveva raggiunti. (Chi fu il primo sindaco? Quanti soldi spende il comune di Bra tutto compreso pagando i dipendenti?Da quante persone è composta la giunta? Perché l'Italia è in crisi? Secondo lei come si può risolvere questo problema? Da questa domanda rivolta da una studentessa all’assessore sono partite diverse discussioni e tra le proposte, quella che ha colpito di più è stata di diminuire lo stipendio ai calciatori e dare i soldi a chi ha bisogno.)
A fine di questa entusiasmante visita (che era prevista di un’ora, ma i ragazzi avevano talmente tante domande che si è dovuta prolungare) è stato loro consegnato il libro della Costituzione italiana e la cartina di Bra.

Casalis Giacomo e Andrea Principe

domenica 2 febbraio 2014

La musica nel cuore





titolo originale: August Rush
nazione: U.S.A.
anno: 2006
genere: Drammatico
durata:100 min.
cast:F. Highmore (August Rush) • K. Russel (Lyla Novacek) • J. Rhys Meyers (Louis Rush) • T. Howard (Richard Jeffries) • W. Sadler (Thomas) • J. Nash (Hope) • R. Williams (Mago) • A. Staton (Nick) • A. O'Loughlin (Marshall)
musiche:M. Mancina
uscita nelle sale:30 Novembre 2007

RIASSUNTO DEL FILM


Il chitarrista Louis e la violoncellista Layla s’incontrano per caso vivendo un’intensa notte d’amore, ma il padre di Layla, che sogna per la figlia una brillante carriera, impedisce ai due giovani di rivedersi.
Layla scopre di essere incinta e vorrebbe tenere il bambino. In seguito ad un incidente, la ragazza si risveglia in ospedale e il padre le rivela che il figlio non è sopravvissuto.
Il bambino invece è stato dato in adozione dal nonno e cresce in orfanatrofio con la convinzione che i suoi genitori lo stiano aspettando e che potrà trovarli grazie alla musica.
Giunto a New York, dopo essere fuggito dall’orfanatrofio, incontra un uomo, “il Mago” che vuole sfruttarlo avendo riconosciuto in lui un innato talento musicale. Affiche non venga trovato, gli suggerisce di cambiare nome e così Evan Taylor diventa August Rush.
Dopo varie peripezie, August viene iscritto ai corsi della prestigiosa scuola di musica Julliard, dove impara a comporre la musica e gli viene offerta la possibilità di far eseguire una sua composizione al concerto di fine anno scolastico.
Il Mago cerca d’impedirgli di partecipare all’evento, ma un amico lo aiuta a scappare facendolo arrivare appena in tempo sul palcoscenico.
Layla, che ha suonato prima di lui, è già là. Louis, attratto da un manifesto, si dirige a sua volta verso il luogo del concerto e, avvicinandosi al palcoscenico, la incontra.
Nel momento in cui Evan /August si volta per ricevere gli applausi, corona il suo sogno: ritrovare, grazie alla musica, i suoi genitori, che sono lì, proprio davanti a lui, in prima fila.

Laura Racca, Braho Klea, Leonardi Alice, Costamagna Paolo, Garzaniti Gaia, Spada Fabio, Gallo Anita, Tahiri Alvaro, Cigna Nicola.